Darwin mette in imbarazzo il Cnr: lite tra studiosi sul creazionismo
L' opera di Roberto de Mattei criticata da «Le Scienze» e «MicroMega» di
Antonio Carioti
Il presidente Maiani bacchetta il vice: il suo libro è fuori linea «È un'
intimidazione: l'evoluzionismo è l'ultimo mito sopravvissuto al tramonto
delle ideologie»
Charles Darwin mette in imbarazzo il Consiglio nazionale delle ricerche.
Tanto che il presidente del Cnr, il fisico Luciano Maiani, sente la
necessità di prendere le distanze dal suo vice, lo storico Roberto de
Mattei.
Mentre il presidente della Società dei biologi evoluzionisti, Marco
Ferraguti, mette in rilievo come l'Italia abbia il bizzarro primato di
essere l'unico Paese occidentale nel quale un antidarwiniano convinto, il
citato de Mattei, occupi un posto di primissimo piano in un ente pubblico
destinato a promuovere la ricerca scientifica.
La vicenda comincia nove mesi fa, il 23 febbraio, quando il vicepresidente
del Cnr organizza un convegno di netta impronta creazionista, i cui atti
sono ora confluiti nel volume "Evoluzionismo. Il tramonto di un'ipotesi" (Cantagalli,
pp. 192, Euro 17), curato dallo stesso de Mattei.
Ma mentre l'incontro di febbraio non suscita particolari clamori - forse
perché sovrastato dal convegno sull'evoluzione promosso poco dopo (3-7
marzo) sotto il patrocinio del Vaticano all'Università Gregoriana, da cui
i creazionisti sono stati esclusi - il libro scatena un putiferio.
Attaccano de Mattei il direttore della rivista Le Scienze Marco Cattaneo,
sul suo blog, e il filosofo Telmo Pievani, sulla rivista MicroMega.
In difesa del creazionismo si schierano i quotidiani Libero e Il Giornale.
Infine interviene Ferraguti, sul sito www.pikaia.eu e sulla versione
online di MicroMega.
E parlando al Corriere rincara la dose: «I testi inclusi in quel volume
non hanno nulla a che vedere con la scienza - afferma il presidente dei
biologi - e del resto nessuno degli autori gode di un qualche credito a
livello internazionale.
Sostengono tesi stravaganti, come quella per cui i dinosauri sarebbero
vissuti al massimo 40 mila anni fa: "scoperte" tali da sconvolgere tutto
il quadro delle attuali conoscenze. Se portassero degli argomenti seri, la
comunità scientifica sarebbe impegnata a discuterne e le riviste più
importanti ospiterebbero i loro interventi. Invece sono dei perfetti
sconosciuti: il più famoso è il polacco Maciej Giertych, noto non per le
sue opere scientifiche, ma come ex parlamentare europeo criticato per uno
scritto di sapore antisemita».
Intanto il presidente Maiani, sul sito dell' istituzione da lui diretta,
chiarisce che il volume curato da de Mattei «non esprime la voce ufficiale
del Cnr» e ha ricevuto solo «un modesto contributo finanziario per la
stampa», mentre il convegno di febbraio «non ha gravato finanziariamente»
sulle casse dell' ente. Una precisazione, giunta ieri a tarda sera, che fa
emergere la scarsa sintonia tra Maiani, a suo tempo firmatario
dell'appello dei fisici contro l'invito di Benedetto XVI all'Università
«La Sapienza» di Roma, e de Mattei, cattolico tradizionalista.
Allo smarcamento si accompagna però un contentino allorché Maiani, nello
stesso comunicato, sottolinea «il carattere aperto delle ricerca
intellettuale» e la sua «personale contrarietà a ogni forma di censura
delle idee».
È infatti sulla libertà di opinione che insiste de Mattei: «C'è un
tentativo d'intimidazione intellettuale - dice al Corriere - verso chi osa
mettere in dubbio la filosofia evoluzionista. Invece di entrare nel merito
delle nostre tesi, si vorrebbe intimarci il silenzio. In realtà
l'evoluzionismo è l'ultimo mito sopravvissuto al tramonto delle ideologie,
ma non vi è alcuna prova empirica che lo sorregga. Resiste soltanto per
l'influenza della lobby darwinista, che vuole imporre un dogma privo di
fondamento scientifico».
Ferraguti respinge l'accusa: «Per me de Mattei è libero di sostenere ciò
che vuole. Ma mi chiedo come in Italia possa essere vicepresidente del Cnr
una persona che nega teorie condivise dall'intera comunità scientifica
mondiale. Per il resto mi pare che sia in atto uno scontro interno al
mondo cattolico: i creazionisti schiumano rabbia contro chi li ha esclusi
dal convegno della Gregoriana». De Mattei smentisce: «Non condivido le
tesi di chi vorrebbe conciliare il darwinismo e la fede, ma questo è un
aspetto marginale di una polemica la cui posta in gioco è la libertà della
ricerca scientifica».
Dal Corriere della Sera del 1 dicembre 2009
Roberto de Mattei Storico di formazione, il numero due del Cnr è promotore
del centro culturale Lepanto ed è un cattolico antidarwiniano. A febbraio
ha organizzato un convegno di stampo creazionista, i cui atti sono
pubblicati col titolo «Evoluzionismo. Il tramonto di un'ipotesi»
Luciano Maiani: il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche è
ordinario di Fisica teorica alla Sapienza, autore o coautore di oltre 150
pubblicazioni, in passato ha diretto il Cern di Ginevra. È su posizioni
opposte a quelle del suo vice
La linea di pensiero del creazionismo è strettamente legata alla Genesi.
Le correnti più ortodosse giudicano irrinunciabile il punto di vista
biblico. Altri autori (Kem Ham, il fondatore del museo americano del
Creazionismo a Petersburg) sostengono la teoria dell'Intelligent Design
(«progetto intelligente») per cui la complessità dei meccanismi biologici
sarebbe tale da presupporre l'intervento di una mente superiore
Evoluzionismo: è fondata su riscontri biologici, genetici e
paleontologici. Gli evoluzionisti si rifanno a riscontri scientifici e
alla teoria darwiniana. La componente ambientale influisce sulla selezione
naturale, come quella genetica, perché sono la mutazione dei caratteri a
livello genetico e la sua trasmissione di generazione in generazione a
caratterizzare il processo di evoluzione. Padre dell'evoluzionismo è
Charles Darwin che nel 1859 scrisse «L'origine delle specie»
La polemica contro l'evoluzione è alimentata soprattutto da movimenti
religiosi, gruppi cristiani evangelici molto influenti negli Stati Uniti,
ma anche settori del mondo islamico. In difesa di Darwin è schierata la
stragrande maggioranza degli scienziati. Negli Usa si è acceso un
dibattito sulla proposta, respinta dalla magistratura, di inserire la
teoria dell'Intelligent Design insieme all'evoluzionismo nei programmi di
biologia delle scuole superiori.